La Confartigianato di Agrigento esprime forte preoccupazione per voce del proprio presidente Alfonso Russo per la paventata chiusura della sede Crias di Agrigento. La fusione di Crias e Ircac e la creazione dell’ Istituto regionale per il credito agevolato (IRCA), decisa con la legge di stabilità regionale, quale impatto avrà sul piano occupazionale e locale? Che fine faranno le sedi territoriali esistenti dei due enti, qualcuna sarà soppressa o saranno mantenute tutte? La sede Crias presente ad Agrigento dal 1/2/98 voluta fortemente dalle confederazioni di categoria è stata in questi anni punto di riferimento e volano per la crescita di numerose aziende che, grazie al credito agevolato e al contatto diretto con gli operatori ,hanno potuto seguire direttamente le propie richieste di finanziamento. Non oso pensare,continua Russo, ai disagi in termini economici e di tempo che dovrebbero affrontare le imprese nel doversi recare a Palermo e/o Catania per  presentare o  seguire l’iter procedurale delle propie richieste di finanziamento, costretti anche a chiudere gli esercizi, come succedeva in passato. ” Chiediamo al Governo della Regione di dire chiaramente cosa intende fare. Se intende modificare la norma che fino ad oggi l’ha regolamentata? Se alla luce di quelle che noi  riteniamo incongruenze, che non vanno di certo nella direzione di snellire la nuova partecipata , dobbiamo aspettarci la chiusura della nostra sede territoriale ? Chiediamo , con forza ,  di non privare questa provincia di uno strumento così importante e strategico per un comparto già tanto martoriato.”

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